La confessione di mia moglie

La confessione di mia moglie.

Sono una donna sposata con un corpo dalle forme abbondanti ma belle, un bellissimo seno e due occhi meravigliosi di color verde.

Sessualmente sono molto appagata, con mio marito abbiamo sempre scopato alla grande e nel nostro letto non sono mai mancate le fantasie.

Per la verità le mie sono state sempre poche e quasi mai molto spinte, mentre mio marito si è sempre molto spinto in avanti fino al punto di chiedermi di mettergli le corna.

La sua richiesta è sempre stata molto insistente, sapevo che gli sarebbe piaciuto da impazzire sapermi tra le braccia di un altro uomo.

Per un periodo della mia vita ho lavorato insieme ad un collega che ci provava con me attraverso battute, qualche volta aveva anche provato a baciarmi, lo faceva in modo scherzoso facendomi però sempre capire che era attratto da me.

Mio marito era al corrente di queste situazioni e naturalmente lo eccitavano tantissimo, voleva che gliele raccontassi e devo dire che raccontarle eccitava anche me.

Il gioco mi piaceva, mi emozionava provocare Andrea ad esempio una volta siamo andati ad una cena insieme ad altri colleghi, ci recammo al ristorante con le auto, io guidavo la mia e come immaginavo Andrea salì nella mia sedendo di fianco a me.

Portavo una gonna abbastanza corta ed una camicia bianca, mentre mi sistemavo alla guida scattò nella mia mente l’eccitazione e feci in modo di provocarlo, feci scorrere la mia gonna il più possibile lungo le mie gambe in modo da scoprirle tantissimo.

Approfittando del fatto che Andrea tardò qualche secondo a salire, feci in modo di sbottonare la mia camicia, mi osservai e mi sentii una troia a provocarlo in quel modo, ma mi eccitava e poi pensavo a mio marito.

Era quello che lui voleva, era quello che mi aveva raccomandato di fare ed io volevo accontentarlo, da parte mia avevo voglia di essere desiderata, volevo farlo sbavare, volevo che la sua voglia di me lo facesse impazzire.

Andrea salì in auto ed il suo sguardo non poté che andare a guardare quella bella donna seduta di fianco a lui, con la coda dell’occhio vedevo i suoi occhi fissare le mie gambe ed il mio seno.

Ero davvero eccitata e non potetti non sentire che ero veramente bagnata, i miei capezzoli si erano induriti.

Naturalmente anch’io buttavo un occhio verso di lui, il mio sguardo cadeva tra le sue gambe, quante volte l’avevo guardato proprio lì, aveva un gran bel pacco, riempiva tantissimo i suoi pantaloni.

Mi piaceva da impazzire guardargli il pacco ed immaginare il suo cazzo, da quello che riuscivo a vedere doveva avere un bel cazzo impreziosito da due coglioni enormi.

A volte mi ero anche masturbata rivedendo, nella mia mente, quello che avevo visto la mattina al lavoro.

Arrivati al ristorante ci accomodammo ai tavoli, lui si sedette accanto a me, durante la cena tante volte le nostre gambe si toccarono regalandomi dei brividi lungo la schiena e sicuramente li provocarono anche a Andrea.

Naturalmente nel sedermi feci in modo di alzare la mia gonna lasciando scoperte, in modo sconcio, le gambe fasciate da un collant elegante ed impreziosite con scarpe con tacco a spillo.

La serata scorreva tranquilla e tra una portata e l’altra si usciva a fumare, purtroppo non eravamo soli ma questo non impediva di scambiarci sguardi, il mio andava ancora sul suo cazzo, lui se ne accorse ed io diventai tutta rossa, per fortuna una collega mi chiamò ed io riuscii a distogliere la mia attenzione dal suo pacco e togliermi dall’imbarazzo.

Finita la cena ci dirigemmo all’auto, nel percorso lui con gentilezza mi aprì la portiera e con una mano mi sfiorò il sedere, fui invasa da un fuoco che mi infiammò il viso i capezzoli e la fica…. feci finta di nulla e ripartimmo.

Nel tragitto del ritorno a casa continuò la reciproca provocazione, lui ogni tanto si sistemava il pacco, sicuramente lo faceva per attirare la mia attenzione stava giocando con me e quel gioco mi piaceva, io seguivo il movimento della sua mano ed avrei voluto che fosse la mia……

Arrivati al parcheggio dove aveva lasciato la sua auto ci salutammo senza dire nulla augurandoci la buona notte, fissandoci negli occhi con insistenza.

I nostri sguardi trasmettevano la voglia che avevamo l’uno dell’altra, ma non successe nulla.

Quando tornai a casa raccontai a mio marito tutto quello che era successo, scopammo con una passione meravigliosa ed io raggiunsi un orgasmo devastante.

Al lavoro facevamo finta di niente ed io, in verità, evitavo di restare sola con Andrea, in verità aspettavo che si facesse avanti, ma non lo fece.

Pensai che aveva paura che gli altri colleghi se ne accorgessero ed anch’io non volevo spingermi oltre.

Le schermaglie tra noi, comunque, continuavano ed io ad ogni occasione volgevo il mio sguardo verso il suo pacco sempre gonfio………era veramente attraente……

Dopo un po' di tempo si ripresentò la possibilità di andare ancora a cena con tutti i colleghi di lavoro.

La sera della cena mi preparai con l’aiuto di mio marito, era il nostro gioco preferito, di fatto era lui che sceglieva cosa dovessi indossare.

Lui scelse una gonna beige con uno spacco davanti, attillata a tal punto che metteva in risalto il mio culo, prese dall’armadio una camicia, avevo quasi di fuori il mio seno.

Dal comodino tirò fuori l’intimo più bello che avevo, un bel reggiseno con pizzo oltre ad un perizoma, per completare il tutto scelse le autoreggenti.

Gli chiesi che forse stava esagerando, lui disse proprio di no, in verità il mio abbigliamento mi piaceva perché, appunto, metteva in risalto le mie parti migliori.

Ero davvero uno schianto, indossai le scarpe con tacco a spillo che sollevavano le mie natiche, mi posizionai di profilo davanti allo specchio, devo dire che il mio culo invitava, in modo molto provocante, ad essere palpeggiato…………..

Mi piacevo ero proprio bona, tutta da scopare, guardai mio marito era estasiato nel vedermi così vestita a tal punto che non potetti non notare il rigonfiamento in mezzo alle gambe, il suo cazzo stava scoppiando, prima di uscire di casa lui mi abbracciò schiacciando il suo cazzo al mio pube, mi eccitò sentirlo così duro, ebbi modo anche di sentire il battito del suo cuore, stava letteralmente scoppiando nel suo petto per l’emozione.

Non dicemmo nulla, riguardo l’evolversi della serata, sapevo cosa voleva lui, ma non sapevo ancora cosa volevo io, comunque dissi a mio marito che mi sarei limitata alla provocazione di Andrea come l’altra volta.

Arrivai all’appuntamento in un parcheggio davanti ad un bar, mi sentivo osservata da tutti, leggevo l’ammirazione da parte dei colleghi uomini, non nascondo che più di tutti mi interessava il pensiero di Andrea.

Lui non tardò molto ad avvicinarsi a me, mi stava spogliando con gli occhi, il suo sguardo partiva dai miei occhi alla mia bocca, scese al mio seno per poi scendere fino alle mie scarpe, mi fissò negli occhi e mi disse sei bellissima, sei davvero attraente, sei la fine del mondo, sei una creatura meravigliosa.

Quei complimenti ebbero un effetto fortissimo in me, mi emozionarono mi sciolsero come neve al sole, mi bagnai, la mia fica era diventata un lago, non nascondo che nel mio cuore sperai che il dopocena avesse avuto  

un’evoluzione diversa dalla precedente.

Mi invitò a salire in auto con lui, aveva un’auto molto spaziosa io naturalmente mi sedetti davanti insieme ad un’altra collega, ovviamente mi accomodai nel sedile in mezzo.

Nonostante fosse impegnato alla guida, contrariamente alla volta precedente, ogni tanto volgeva lo sguardo verso le mie gambe, non esagerava perché di fianco a me c’era un’altra donna.

Diversamente dalla cena precedente nel locale scelto c’era una sala da ballo e naturalmente Andrea si sedette accanto a me.

Durante la cena le provocazioni reciproche continuavano, sentivo il suo sguardo posarsi sulle mie gambe, io per contro le accavallavo in modo tale che lo spacco facesse vedere il bordo ricamato delle autoreggenti.

Ad un certo punto sentii la sua mano accarezzarmi una gamba, un brivido mi travolse tutta e per paura che quelli seduti al nostro fianco potessero accorgersi del tocco coprii la sua mano con il mio tovagliolo.

La sua mano mi trasmetteva un calore fortissimo, la sentivo salire verso la mia fica zuppa di umori…… era tremante, sentivo la sua emozione, il cuore mi scoppiava nel petto, ero estasiata dalla situazione, pensare che Andrea mi stava toccando all’insaputa degli altri era bellissimo, emozionante.

Ero stordita da tante emozioni e sensazioni, avevo voglia di lui, avevo voglia dei suoi baci, avevo voglia del suo cazzo……..mi venne automatico allungare una mano ed andare a toccarlo…….intanto Andrea era arrivato alla mia fica e con un dito iniziò ad andare su e giù lungo il perizoma, stavo impazzendo dal piacere, mi sfiorava il clitoride turgido, mi bagnavo sempre di più……..non resistetti allungai un mano, prima la appoggiai sulla sua gamba, la strinsi per sentire i suoi muscoli, poi salii piano piano per non far accorgere agli altri cosa stessi facendo……arrivai al suo cazzo, mi tremava la mano, lo accarezzai dolcemente lo strinsi anche con forza, mi piaceva sentire quanto fosse duro, molto largo… mi sembrava di sentire il suo odore, avrei voluto chinarmi e prenderlo in bocca, leccarlo, succhiarlo, morderlo dolcemente per fargli capire quanto mi piacesse, quanto fosse meraviglioso, scesi fino ai coglioni, in effetti erano enormi, li strinsi con forza…….

Improvvisamente la razionalità s’impossessò di noi, per fortuna, ci ricomponemmo e facendo finta di nulla continuammo la conservazione con gli altri commensali, però realizzammo che la serata avrebbe avuto in epilogo che per troppo tempo avevamo rimandato.

Non era evidentemente facile nascondere le sensazioni che provavamo, istintivamente portai la mano che lo aveva toccato al viso per odorare quell’odore di uomo che mi mandava fuori di testa, mi girai e vidi che anche lui lo aveva fatto per poter annusare il mio odore………

Mi calmai a fatica, finimmo la cena e qualcuno fece la proposta di andare nella sala da ballo, naturalmente lui, non avevo dubbi, si avvicinò a me chiedendomi di ballare, accettai, Andrea mi strinse forte a lui, sentire il cazzo contro il mio pube stava quasi per provocarmi un orgasmo, lui mi parlava all’orecchio, mi diceva “ti voglio, voglio scopare con te, voglio leccarti la fica il culo…….” stavo perdendo tutti i freni inibitori, avevo paura però che gli altri se ne accorgessero, ma nonostante ciò  mi lasciavo andare ed anch’io gli sussurrai all’orecchio “ti voglio anch’io”……

Andrea ad un certo punto mi disse “ti va di uscire fuori, andiamo in macchina” io risposi “dai non è possibile lo sai, perché gli altri se ne sarebbero accorti” allora gli dissi “dopo”.

Si era fatta mezzanotte e decidemmo di andare via, per fortuna l’altra collega, vista l’ora tarda aveva chiesto un passaggio ed era andata via prima di noi.

Evidentemente i nostri pensieri e desideri erano, oramai, ben chiari, in tutta fretta salimmo in macchina quasi scappando nel timore che qualcuno ci chiedesse di poter tornare con noi.

Nel viaggio di ritorno in auto scese un silenzio assordante, era strano, ad un certo punto Andrea imboccò una strada che portava al campo sportivo della nostra città, era quello che volevamo, che volevano i nostri corpi.

Parcheggiò in un posto al buio molto appartato, attivò la chiusura centralizzata dell’auto, passammo nei sedili posteriori, erano molto capienti ci si poteva muovere molto agevolmente.

Ci scambiammo uno sguardo di complicità e all’unisono ci avvicinammo, le nostre bocche si unirono, ci baciammo con una passione fortissima, le nostre lingue si cercavano, si intrecciavano, le nostre salive si mischiavano……

Le sue mani iniziarono a toccarmi, ero totalmente presa da lui, lo volevo con tutta me stessa,  iniziò a sbottonare la camicia, si fermò ad ammirare il mio seno, con dolcezza mi sfilò il reggiseno liberandolo, i miei capezzoli erano inturgiditi ed erano diventati veramente sensibili, lui si chinò ed iniziò a baciarlo con meravigliosa passione, mordicchiava i capezzoli, capì immediatamente che mi piaceva, con un mano stringeva anche l’altro seno strizzando con le dita l’altro capezzolo……io gli accarezzavo la testa, era la prima volta che accarezzavo una testa calva…..

Appoggiai la testa al sedile, ero estasiata dalle sensazioni che mi stava regalando, nel frattempo Andrea mi sbottonò la gonna e me la sfilò, si fermò a guardare le mie gambe, voleva godersi il momento sognato per tanto tempo, le accarezzava, gli tremavano le mani per l’emozione.

Poi diventò più audace e mi sfilò il perizoma, lo portò al naso per odorare il profumo di fica, lo posò sul sedile ed iniziò a toccarmela, rimase meravigliato quanto fossi bagnata, in effetti così com’ero avrei potuto ricevere anche il cazzo di un nero superdotato, ma io volevo il suo.

Sapeva masturbarmi, i suoi movimenti erano estasianti, con un dito accarezzava le labbra della mia fica, poi andava a toccarmi il clitoride regalandomi un piacere immenso, poi infilava il dito medio dentro spingendolo fin dove poteva arrivare, all’orecchio mi diceva “ma quanto sei bagnata” poi estraeva il dito e ricominciava il gioco, io non resistevo più volevo il suo cazzo dentro di me, Andrea invece voleva farmi impazzire ancora di più.

Infatti si abbassò ed avvicinò il viso alla mia fica, la odorò, estrasse la lingua ed iniziò la più bella leccata che avessi mai ricevuto, era bravissimo, mi succhiava il clitoride, passava la lingua lungo le grandi e piccole labbra, la infilava dentro…. ero al settimo cielo….. quel non soffermarsi solo sul clitoride mi piaceva a tal punto che poco dopo ebbi l’orgasmo più intenso e meraviglioso della mia vita.

Fu gentile nel concedermi un attimo di respiro, dopo qualche secondo lo strinsi a me e lo baciai con passione, lo ringraziai in quella maniera, iniziai a spogliarlo, gli tolsi la camicia, baciai e succhiai i suoi capezzoli, con le mani scesi sotto, gli slacciai la cintura, sbottonai i pantaloni, strinsi il suo cazzo durissimo ancora coperto dagli slip, gli accarezzai le palle gonfie, ebbe un sussulto, lo guardai, aveva chiuso gli occhi e appoggiato la testa al sedile, si stava godendo il tocco delle mie mani.

Gli sfilai gli slip, il suo cazzo era meraviglioso, gonfio all’inverosimile, stava scoppiando, la sua cappella era lucidissima liscia, i suoi coglioni erano enormi gonfi pieni di sborra, iniziai a segarlo, lui ansimava respirava affannosamente, con una mano gli menavo l’asta e con l’altra gli accarezzavo le palle, mi piaceva il suo cazzo molto largo, questo non mi preoccupava, per qualche secondo continuai a segarlo, abbassai la testa ed iniziai a leccargli la cappella, disegnavo dei cerchi con la lingua, lui era estasiato, con la lingua scesi lungo tutto il suo cazzo arrivando ai coglioni, anche a loro riservai piccoli colpi di lingua quasi impercettibili che gli procuravano brividi di piacere, risalii con la lingua verso la cappella e presi  il suo cazzo in bocca.

Cominciai a fargli un pompino continuando ad accarezzargli le palle, il movimento della mia testa era lento in modo da potermi gustare il suo cazzo caldo in bocca, il suo sapore era veramente inebriante, percepivo che per Andrea era una tortura di piacere, assecondava il mio movimento con colpi leggeri del bacino.

Mi fermai non volevo farlo godere così, mi staccai dal suo cazzo, mi sollevai ed allargando le gambe mi sedetti sopra di lui infilandomi il cazzo nella fica bagnatissima, nonostante la larghezza la mia fica non oppose alcuna resistenza nel farlo entrare, fu una sensazione meravigliosa sentirlo dentro di me, strinsi la fica per potermelo gustare tutto.

Iniziai a muovermi piano piano, intanto lui aveva il mio seno davanti al viso, iniziò a stringerlo con le mani forti e con la bocca mi leccava a turno i capezzoli mordicchiandoli, mi piaceva, staccandosi dal mio seno mi baciava in bocca, giocavamo con le nostre lingue, poi mi afferrava i glutei a piene mani, gli piaceva toccarmi il culo ed anche a me, notai con piacere che mi lasciava completamente il controllo della situazione, mi permetteva di controllare il ritmo che più mi piaceva…..riuscii subito a trovare la posizione giusta per poter strofinare il clitoride al suo pube, mi estasiava sentire il suo cazzo dentro di me, chiudendo gli occhi me lo scopavo con immenso piacere, mi riempiva tutta la fica e lo sentivo fino in fondo, arrivava senza problemi a toccare il mio utero.

Accelerai il ritmo, volevo godere ancora, accelerai ancora di più, le sue mani mi percorrevano la schiena regalandomi dei brividi che insieme al piacere del suo cazzo in fica mi procuravano scariche al cervello, mancava davvero poco…..il mio clitoride era durissimo…….l’orgasmo esplose come una bomba nella mia testa, sembrava non finire mai, ero elettrizzata dal piacere, quando finì mi lasciai cadere con il busto letteralmente addosso a lui, lo baciai con una passione fortissima, lui mi stringeva forte, gli dissi all’orecchio che mi aveva fatto impazzire di piacere………

Restammo per un po' abbracciati……poi lo baciai ancora…..mi staccai da lui e mi misi alla pecorina, gli offrivo la visione del mio culo che tanto gli piaceva, desideravo essere completamente sua, volevo che mi possedesse con tutta la sua potenza, volevo che mi facesse sentire tutta la voglia che aveva per me.

Lui aspettò un attimo, si gustava la visione del mio corpo tutto suo, poco dopo sentii il suo cazzo puntare la mia fica, entrò piano dentro di me, iniziò a muoversi…..aumentava piano piano il ritmo, io stringevo la mia fica per dargli ancora più piacere, lo sentivo tutto, mi toccava tutti i punti all’interno, mi faceva impazzire sentire le sue gambe ed il suo pube sbattere contro le mie chiappe, volevo regalargli un meraviglioso orgasmo, feci passare una mano sotto la pancia, gli accarezzai i coglioni durissimi e pieni di sborra per me….

Mi piace farmi riempire la fica di sborra calda……….gli stringevo le palle, sentivo il suo respiro affannoso fino alla mia schiena, sembrava un cavallo imbizzarrito………gli dicevo “scopami Andrea scopami forte, fammi sentire quanto sei forte….sono la tua troia” lui impazziva ad ascoltare le mie parole…..mi piaceva essere sua, indifesa, disponibile per il suo piacere……….poteva possedermi come voleva……..che sensazione sentire quel suo cazzo meraviglioso, durissimo…..sentire il suono dei miei glutei sbattuti con forza……..si fermò un secondo…….poi ricominciò a scoparmi…lo sentii gridare……sentivo i fiotti della sua sborra riempire tutta la mia fica……….era caldissimo…..sentivo le contrazioni del suo cazzo……ebbe un orgasmo lunghissimo……dopo aver eiaculato tutta la sborra continuò ancora il movimento, il suo cazzo era ancora duro, non voleva smettere, voleva che quel momento non finisse mai…..    

Si staccò da me…il suo sperma iniziava a colarmi lungo le gambe, mi porse un fazzoletto…mi pulii….

Ci appoggiammo ai sedili dell’auto, restammo per un po' a prendere fiato, intanto ci scambiavamo carezze e baci…….

Ci accendemmo una sigaretta…..ci rilassammo….gli dissi che era stato meraviglioso ed anche lui mi disse la stessa cosa…….

Ci rivestimmo a malincuore, avevamo perso la cognizione del tempo trascorso….guardammo l’orologio….mamma mia si erano fatte le 2 e mezza del mattino……si rivestimmo…..ci baciammo ancora….ripartimmo…..arrivammo al parcheggio dove avevo lasciato l’auto…ancora un bacio….guidai verso casa….

Ero appagata, mi sentivo benissimo, era stato davvero meraviglioso.

Arriva a casa che erano oramai le tre del mattino, andai in bagno a farmi un bidè ed andai a letto.

Mio marito dormiva, ero sicura che mi aveva aspettato ma poi era crollato dal sonno, immaginavo cosa avesse pensato e sperato per tutta la sera………ero anche sicura che si fosse masturbato immaginando quello che non avrebbe mai saputo……………

Mi sentivo ancora addosso l’odore di Andrea, del suo corpo e del suo sperma……..sentivo ancora le sue mani….il suo cazzo…….

Accarezzai mio marito, sicuramente voleva sapere qualcosa della serata, quando si rese conto dell’ora si meravigliò.

Non mi chiese nulla, aspettava di sentire le mie parole…..gli raccontai delle nostre carezze sulle gambe che ci eravamo scambiate sotto il tavolo, dei complimenti di Andrea e del ballo, di come avevo sentito il suo cazzo duro mentre mi stringeva a se………gli raccontai che in macchina al ritorno eravamo in tre (bugia), oltre noi due c’era anche una nostra collega di lavoro…….

Alla sua domanda del perché fossi rincasata così tardi, gli dissi che noi tre eravamo rimasti a parlare in macchina del più e del meno ed a fumare insieme e che non ci eravamo resi conto dell’ora.

Non gli dissi altro, volevo farlo impazzire……..