I Gemellini
                                     Prefazione                                               Ci tengo a dire che la mia esperienza è realmente avvenuta a Milano qualche anno fa e da allora desidero sempre più fare sesso con ragazzi giovanissimi, anche in gruppo, perchè è una esperienza magnifica!
Il racconto invece non l'ho scritto io ma un amico a cui ho raccontato bene la mia esperienza milanese e che ha voluto descriverla nel suo modo maschile come segue: Â
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                                     I Gemellini
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Mi piace viaggiare. Durante l’anno mi concedo qualche breve periodo di 3 o 4 giorni per visitare una città di questo nostro bellissimo Paese. Sono attratta da ogni forma di bellezza, artistica, culturale, architettonica e in quel ponte primaverile di qualche anno fa volevo scoprire il grande cambiamento che stava facendo Milano.
Il B&B che avevo scelto è in zona navigli, una zona dove tradizione e progresso si abbracciano armonicamente. La signora che gestiva l’attività aveva riadattato alcuni appartamenti di una tradizionale casa di ringhiera per poterli affittare. L’aiutavano nel suo lavoro i suoi due figli, due gemelli.
Quando arrivai era tarda mattinata e la signora mi spiegò brevemente le regole di casa, mi consegnò le chiavi dicendomi che la stanza sarebbe stata pronta nel pomeriggio. Così lasciai la valigia nell’appartamento della signora e girai lungo il naviglio per un paio d’ore. Dopo pranzo rientrai e quando suonai per riprendere la valigia e salire in camera ebbi una gradita sorpresa. Mi aprì uno dei gemellini, era giovane con due occhi scuri e i capelli mossi e castani. Era più alto di me di almeno 20 centimetri ed era un po’ impacciato anche se si capiva che era sveglio e spigliato.
“Buon giorno signora. Mia mamma mi ha detto che sarebbe arrivata. Per almeno un paio d’ore sarà via per delle commissioni ma l’aiuto io a portare la valigia in camera” Mi aveva parlato in modo naturale e sicuro e io avevo notato il suo sguardo scendere dal mio viso alla scollatura che metteva in risalto le mie tette piene. “Biricchino” pensai tra me , e decisi di provocarlo un po’. Cominciai a salire le scale verso il mio appartamento sculettando e ancheggiando, sicura di avere il suo sguardo sulle mie chiappe tornite e le gambe nude.
“Metti pure la valigia sul letto e aspetta qualche minuto che devo controllare un paio di cose”. Aprii la valigia sul letto fingendo di volerla disfare ma in realtà piegandomi in avanti mettevo in risalto le mie cosce tornite e il culo vestito di un perizoma minuscolo. Dietro di me lo sentivo muoversi scomposto e nervoso, non ci facevo caso e continuavo a riporre vestiti. Solo quando ebbi tra le mani le mie mutandine di pizzo nero mi voltai di scatto. Notai il movimento della sua mano spostarsi dai pantaloni, stava cercando di contenere un erezione mostruosa che la tuta da ginnastica che indossava non riusciva a nascondere così gli chiesi: ”Ti piacciono?” Lui arrossì e abbasso lo sguardo a terra, era impacciato e non sapeva cosa fare. Quando mi rispose la sua voce era tremante e incerta: “Si sono molto belle, non ne ho mai viste prima” Capii subito che il ragazzo era ancora vergine e questo mi eccitò al massimo. Senza dire una parola gli passai di fianco e chiusi la porta della camera. Poi gli accarezzai una guancia sussurrando “Non preoccuparti e non dire niente”
Mi chinai davanti a lui facendo scivolare le mie mani sul suo petto che ansimava, strinsi i pantaloni e glie li abbassai con forza. Aveva una peluria giovanile e diradata, il suo cazzo turgido pulsava davanti ai miei occhi. Questa vista mi provocò un fiotto di eccitazione che dalla pancia mi scese tra le gambe facendomi sentire la fica bollente e bagnata. Non aspettai oltre, aprii la mia bocca famelica e avvolsi quel bel cazzo tra le mie labbra. Lui, da bravo bambino, non disse niente, come gli avevo detto ma lo sentivo rantolare e mugolare di piacere mentre la mia testa saliva e scendeva lentamente.
Il tutto non durò che una manciata di minuti. Il ragazzo era inesperto e non riusciva a controllarsi e io da golosa pompinara ce la stavo mettendo tutta ma soprattutto fummo scoperti! Piacevolmente scoperti. Mentre mi davo da fare su quella giovane cappella la porta si aprì lentamente e una voce disse: “E’ permesso? Sto cercando mio fratello” Dalla mia posizione non visi molto. Sentii un fiotto improvviso di
sborra riempirmi la bocca e la gola, fino a colarmi sulle guance. Il mio gemellino intanto faceva cenno al fratello di entrare. Quest’ultimo era forse un po’ più smaliziato perché non appena intuì quello che stava succedendo si abbasso la lampo e affiancandosi al fratello mi offrì il suo gioiellino. Avevo davanti a me due cazzi giovani e i gemellini erano proprio simili in tutto. L’unica differenza è che un cazzo era moscio perché mi aveva appena riempito mentre l’altro aspettava di svuotarsi. Ero infoiata e vogliosa di farmi un’altra ingoiata di sperma caldo, presi in bocca quel cazzo moscio e comincia a spompinarlo. Lo sentii diventare sempre più grosso e pulsante. Ormai la mia figa grondava e voleva essere soddisfatta a dovere mentre anche il buco del mio culo, inumidito dai miei umori chiedeva di essere riempito. Il secondo gemello durò qualche secondo in più ma era chiaro che anche lui era alla sua prima esperienza lo succhiai e lo leccai con gusto e assaporai ogni goccia della sua sborra bollente.
I due ragazzi erano seduti sul letto, ansimanti e rossi in viso, un po’ per il mio lavoro di bocca e un po’ per la vergogna. Io li guardavo dall’alto con tenerezza e comprensione come quasi fossi la loro zia che li avesse sorpresi a fare qualcosa di proibito. Ero combattuta tra l’assecondare le mie voglie e rassicurare i due gemellini per poi lasciarli andare ai loro impegni pomeridiani. Decisi che era meglio parlare un attimo con loro, avevo in bocca il sapore di tutto quel succo bollente e non ero ancora sazia ma il mio istinto materno mi imponeva di finire quell’incontro. Mi sistemai con calma tra di loro per dire qualcosa ma il contatto lieve tra le nostre cosce ancora vestite provocò ai due ragazzi un’altra erezione e a me una fiammata di desiderio che dalla testa scendeva lungo la schiena fino a farmi bagnare di nuovo.
Fu un attimo e capimmo subito come sarebbe continuato il pomeriggio. Mi voltai verso uno di loro e lo bacia infilando la mia lingua nella sua bocca inesperta. Lui mi assecondo d’istinto e cominciammo a baciarci con foga crescente. L’altro gemello era rimasto attonito a guardare, presi la sua mano e la guidai sul mio seno morbido e sul capezzolo turgido. Con la loro complicità mi trasformai da zia comprensiva e consolatoria a nave scuola vogliosa e insaziabile. Fummo presto nudi e avvinghiati senza accorgerci. Mentre scendevo con la bocca verso uno dei gemelli l’altro si fece più intraprendente e comincio a succhiarmi i capezzoli. Ormai eravamo presi dalla foga del sesso. Il ragazzo che stavo spompinando si sistemò sui cuscini e io nel seguirlo mi misi a pecora con la figa e il culo esposti e frementi. Mi girai verso l’altro e gli ordinai di mettermelo dentro, lasciando a lui la decisione di quale buco sfondarmi. Dopo una serie di maldestri tentativi sentii finalmente il palo duro e bollente penetrarmi la patatina. Con i miei movimenti di bocca davo il ritmo anche al mio chiavatore. Erano proprio gemelli e si intendevano alla grande! In poco tempo ci affiatammo e andammo avanti per parecchio tempo fino a concludere con una doppia e ricca sborrata che in contemporanea che mi lasciò intontita dal piacere.
L’idea di svezzare ancora meglio i due cuccioli mi aveva letteralmente infoiato. I ragazzi erano ancora pieni di energia e voglia e dopo una ventina di minuti trascorsa sdraiati ad accarezzarci languidamente, intuendo che qualcosa la sotto si stava inturgidendo ad entrambi proposi un cambio di posizioni ma questa volta volevo il culo sfondato. I due ragazzi si guardarono pensierosi e dubitanti. Capii che l’anale non era molto gradito e così presi l’iniziativa sbattendo la mia figa in faccia ad un gemello che cominciò a leccarmi avidamente le labbra carnose e depilate. Il terzo round stava per cominciare ma senza un piano preciso. Presa dal piacere mi sdraiai a pancia in su mentre la lingue cominciava ad esplorarmi sempre più a fondo. L’altro gemello a quel punto si affiancò al fratello e sentii due lingue guizzare tra le mi cosce spalancate. Il piacere mi aveva completamente avvolta ma ne volevo ancora di più cosi mi venne l’idea di sostituire le lingue con i loro due cazzi. Evidentemente anche loro erano completamente presi dall’amplesso perché si sollevarono all’unisono avvicinando le loro cappelle pulsanti. Era tanto che non provavo la doppia in figa ma i due fratelli diedero ancora prova di un grande affiatamento famigliare e immersero i loro cazzi dentro di me con un sincronismo perfetto. Il nostro amplesso finì alla grande. Mentre uno dei gemelli mi fece venire
sborrandomi dentro una quantità inimmaginabile di sperma l’altro mi schizzò la faccia e i seni con altrettanta abbondanza. Sfiniti ci lasciammo andare sul letto dove io leccai ancora un po’ i due cazzi ormai esausti dei due ragazzi.
Il sole ormai stava calando. Uno dei due, guardando con un sorriso complice il fratello disse: “Mi sa che abbiamo perso l’allenamento di oggi” “Eh si” rispose il secondo ”Però abbiamo imparato tante cose nuove”. Ridemmo e rimanemmo ancora qualche minuto ad assaporare il silenzio e gli scampoli di quel pomeriggio lussurioso e indimenticabile. Poi i ragazzi si alzarono si vestirono e prima di andare mi salutarono con un casto bacio sulle guance che mi intenerì e fece arrossire per la sua semplicità .
Nei due giorni seguenti non vidi molto di Milano perché dormii per molto tempo e purtroppo i due gemellini dovettero rimanere a letto per un febbrone da affaticamento. Quando me ne andai la mamma, che doveva aver intuito qualcosa, mi salutò abbastanza freddamente sull’uscio della porta non permettendomi di dare un ultimo sguardo ai miei due “nipotini”. Ora che ci penso, dovrei fare un viaggetto e loro saranno cresciuti e diventati più esperti…
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