la prima volta (racconto reale: solo i nomi sono nascosti o di fantasia)

Quando il diavolo ci mette la coda: avevamo programmato un bel fine settimana lungo da trascorrere su una spiaggia nudista in costa azzurra poi al giovedi pomeriggio ecco un impegno di lavoro che non posso rimandare. Insisto perchè mia moglie C. vada comunque: starà in gruppo con un paio di persone che conosciamo già e conoscerà altri. lei inizialmente rifiuta poi pian piano si lascia convincere. Domenica sera la vedo tornare accompagnata da un uomo che la signora mi presenta come R. Alto, qualche anno più di noi che all'epoca avevamo da poco superato i quaranta, non bello, magro e subito simpatico. Lo ringrazio per la “scorta” alla mia signora e dopo che si è accomiatato C. mi racconta che è contenta di avermi ascoltato: si è divertita, tutti stavano nudi con disinvoltura e R. si è dimostrato interessato a lei pur con garbo e gentilezza. Aggiunge che gli ha permesso solo un paio di baci dato che io non c'ero ma colgo uno scintillio birichino nello sguardo. Allora perchè non lo inviti a venire a trovarci se ti ha colpito favorevolmente. Bisogna dire che mia moglie col suo 1,75,  lunghe gambe, capigliatura folta e scura, belle mani da pianista e seno della quarta che ancora non necessita di sostegno attira gli sguardi, specialmente se gli orecchini sono tutto quello che indosa e mostra un'abbronzatura senza segni di costume. Nei giorni successivi, intanto R. ha accettato l'invito con evidente piacere, parliamo dell'incontro in programma; lentamente emerge il desiderio di spingersi un poco più in la rispetto a una nuova amicizia. Non siamo timidi, gelosi o introversi e pensiamo che l'amore sia una cosa ma il corpo non vada mai ipocritamente nascosto. Da quando ci frequentiamo e sono ormai quattro anni la signora oltre che con me fa sesso completo solo con un suo ex ma questo sarà tema di un altro racconto. Arriva dunque il giorno, C. accoglie l'ospite già nuda e molto presto siamo in tre a prendere il fresco sotto un albero in giardino. Grande asciugamano sull'erba, conversazione banale e come tacitamente concordato prendo ad accarezzare l'ombelico di mia moglie risalendo fino al seno. R. si esprime con un paio di complimenti audaci, gli dico che non abbiamo nulla in contrario a che anche lui partecipi; la signora sorride sotto il tocco di due mani da due maschi diversi. Prendo una tetta nel palmo mentre l'altro seno viene esplorato dal nuovo amico, gli lascio campo libero, vedo i capezzoli eretti dunque alla signora le attenzioni fanno piacere. Mia moglie dasempre tiene pube e figa accuratamente depilati perciò la mia mano trova il morbido della seta quando percorro con le dita tutta la lunghezza della fessura e le faccio cenno di aprire bene le gambe. A cosce spalancate appena faccio per infilare l'indice nella vagina la sento calda e umida allora mi chino a baciarla e leccarla sulla clitoride. Mi rialzo, R. ormai compreso nel gioco mi sostituisce: guardo la lingua scorrere lungo la figa, indugiare molto sul bottone che prende fra le labbra , succhia e rilascia più volte. La mia signora si abbandona a occhi socchiusi. a un certo punto gli pone la mano sui capelli spingendolo su di se e impedendogli di staccarsi. Ovvio che ora il suo pene sia eretto e violaceo dalla foia: scappellato perde una goccia dalla punta e considero che R. ha un cazzo più esile del mio ma almeno cinque centimetri più lungo. Quando riesce a risollevarsi con la bocca umida mi rivolge uno sguardo appena interrogativo: evidente che ancora esita, non sa fin dove può spingersi ma io non ho questo dubbio. Gli prendo l'uccello in mano e senza altre esitazioni lo attiro contro le grandi labbra della figa di mia moglie. A questo punto ogni esitazione non ha più ragione di essere: l'uomo infila il cazzo quanto è lungo nella vagina spalancata che non attende altro, si sposta dal fianco della femmina a starle sopra ma tiene le braccia a terra per sostenersi intanto che inizia a chiavarla. Mia moglie lo allaccia ai fianchi con le gambe, le caviglie sulle reni e asseconda volentieri i movimenti dell'amante. Quasi si toccano solo coi sessi finchè lei gli getta le braccia al collo stringendolo a se. Ammiro il lungo pene che entra ed esce, le grandi labbra mosse al ritmo della scopata. Ogni poco l'uomo si ferma lasciando dentro ora solo la cappella ora l'intero uccello. C. assapora l'amplesso con deboli gridolini di piacere. Chiedo a R. di rialzarsi per un momento; con metà cazzo sempre dentro si solleva quel tanto che basta affinchè io possa baciare intensamente la clitoride della signora poi lascio che continuino. La sborrata arriva abbondante, mia moglie dopo mi dirà di aver sentito un grosso getto di sperma seguito da altri due riempirla come le piace. Ancora stretti R. le dedica un paio di colpo finali poi estrae l'uccello che stilla le ultime gocce sul pube. Sono arrapatissimo e quella magnifica femmina mi prende in bocca: non una gola profonda ma un giro prezioso con la lingua attorno al prepuzio. Quando incava le guance nella succhiata che stò aspettando non resisto e le vengo in gola. Appagato scatto le ultime foto alla figa che C. ha tenuto aperta da dove cola sull'asciugamano l'ultimo residuo di seme: nuda, sorridente, con la figa bagnata la signora è bellissima.