La mia ex compagna sublime
Capitolo 8 – Lo Stesso Respiro
La sala privata era cambiata. La musica, ora, era quasi impercettibile, un battito lontano che si sentiva più nello stomaco che nelle orecchie. Le luci delle candele avevano assunto un colore più caldo, aranciato, come se anche il tempo si fosse arreso a quell’atmosfera.
Io e lei ci trovammo di nuovo a pochi passi, ma non soli: gli ospiti intorno formavano un cerchio naturale, non serrato, ma sufficiente a farci sentire al centro.
Sara si avvicinò lentamente, con quello sguardo che conoscevo bene: non era solo desiderio, era una sorta di orgoglio. Sapeva esattamente l’effetto che stava facendo su tutti. E io… io lo vedevo, lo sentivo, e ne ero parte.
Accanto a me, la mia “compagna” di quei minuti mi sfiorò il braccio, come a ricordarmi che il momento non era finito. Ma quando Sara mi raggiunse, lo spazio attorno sembrò restringersi. Ci guardammo, e fu chiaro che era arrivato il momento di condividere la stessa scena.
Non servì parlare. Bastò che lei si piegasse verso di me, il profumo che mi avvolgeva, e io capii che tutto quello che avevamo vissuto separatamente stava per fondersi.
I nostri sguardi si incrociarono ancora una volta, e in quel silenzio carico di sottintesi c’era una promessa: niente sarebbe stato più come Prima con lei sempre a ragliare saltando da un letto all'altro.