Gigi 40 anni

Era passata una settimana da quella notte intensa, e Sara non vedeva l’ora di ripetere tutto. Quella sera era stata lei a scrivere per prima nel gruppo con Max e Gigi:

“Stasera ho bisogno di sentirlo… voglio essere la vostra zoccola.”

Max non rispose subito. Mandò solo una foto: la chiave di casa di Gigi, già infilata nella serratura.

Quando Sara entrò, trovò i due uomini seduti sul divano, nudi, rilassati. Le bastò uno sguardo per capire: stava per essere di nuovo messa alla prova.

Senza dire una parola, si inginocchiò davanti a loro, facendo scivolare lentamente la giacca a terra. Sotto indossava solo autoreggenti, tanga nero e una minigonna appena accennata.

Max le afferrò il mento, la guardò negli occhi e le disse piano:

"Dimmi cosa sei."

Sara arrossì leggermente, ma il sorriso le tremava sulle labbra.

"Sono la vostra zoccola…" sussurrò, abbassando lo sguardo.

Gigi si alzò, le si mise dietro e le fece scivolare la minigonna sui fianchi. Le diede uno schiaffo sul sedere, forte, come piaceva a lei.

"Brava. Una puttana che ha voglia di essere usata. Vero?"

Sara gemette, ansimando.

"Sì… voglio che mi usiate, che mi scopate come una troia."

La scena era carica di tensione. Lei era lì solo per loro. Voleva sentirsi sporcata, umiliata, godere di ogni parola, di ogni gesto. E Max e Gigi lo sapevano, la conoscevano ormai troppo bene.

La presero in mezzo, uno davanti, uno dietro. Le mani la esploravano, i corpi si muovevano in sintonia, e le parole sporche piovevano su di lei come benzina sul fuoco.

"Guarda come la succhia… questa troia è fatta per questo."

"Apri bene le gambe, Sara… voglio vederti mentre godi come una vera zoccola."

Lei tremava di piacere. Ogni parola la eccitava più delle dita, più dei dildo, più dei colpi. Era il potere del linguaggio, il gioco di chi sapeva darle esattamente quello che desiderava.

E quando venne, con le dita strette sul lenzuolo e il corpo che si contorceva, fu proprio perché Max le urlò all’orecchio:

"Vieni, troia… vieni mentre ti guardiamo!"

Poi ci fu solo silenzio, risate leggere, respiri spezzati.

Sara si accoccolò tra i due uomini, stanca e felice.

"Non mi stancherò mai di essere la vostra zoccola preferita…", sussurrò, chiudendo gli occhi con un sorriso.