un tinder fortunato
Giugno.
Mi annoio.inizio a scorrere tinder più per gioco che per altro. arrivo ad un profilo con una sola foto, da lontano, di spalle, lei in costume in riva al mare, non so perché ma mi attira e scorro verso destra.
Match.
Esitante le scrivo una frase stupidissima tipo “che spettacolo, mi ci tufferei, e anche il mare non è niente male” e mi convinco subito di aver fatto una stronzata, invece la sorpresa, se la ride e iniziamo a chiacchierare.
Dopo qualche giorno di chat decidiamo ci incontrarci a bere qualcosa e ci diamo appuntamento in centro, la vedo e per un attimo rimango senza parole, capelli lunghi, mora, grandi occhi castani, formosa con un culo abbastanza grande ma che sta su che è uno spettacolo, corpo a clessidra, i fianchi con la forma perfetta per essere afferrata e maneggiata a letto.
Ho fatto jackpot.
Lei si presenta con un vestitino rosso a pois bianchi, leggero e corto, uno di quei vestiti che si alzano in un attimo quando è ora di passare alle cose serie, senza calze e con dei sandali bassi. quel bel culo è tutto suo, nessun tacco ad aiutarla.
Ci avviamo verso una zona piena di locali per bere qualcosa, conoscerci un po' meglio, fare due chiacchiere, il solito no?
ridiamo, scherziamo, flirtiamo un po.
Non so se è perché è un po che sono fermo o se è il suo aspetto da brava ragazza con quel vestitino corto e svolazzante ma mi sento su di giri, finiamo il drink e si è fatta una certa ora, mi dice che inizia ad essere stanca e che le farebbe piacere se la accompagnassi a piedi verso casa, è vicino e lo faccio volentieri.
Ci incamminiamo e arriviamo fino sotto casa sua, io da tipico incapace ero già pronto a salutarla e tornare a casa a farmi una sega pensando a lei in quel vestitino quando lei pronuncia le parole “vuoi salire a bere l'ultimo?”. Ovviamente accetto pensando “speriamo beva me”.
Saliamo le scale, lei è avanti di qualche gradino rispetto a me, ho il suo culo scultoreo ad altezza faccia e lei lo sa benissimo, la vedo che mi guarda con la coda dell'occhio e sorride maliziosa mentre mi incanto a fissarle le natiche ondulanre ad ogni gradino che sale.
Arriviamo in casa, andiamo in cucina e mi versa un bicchierino di vodka, andiamo in camera sua e ci sediamo sul suo balcone a parlare ancora qualche minuto di come mai sia venuta ad abitare in questa città e del più e del meno.
non ho mai amato gli shot quindi sorseggio il primo giro, lei è seduta di fronte a me su una sedia in ferro mentre io su una sedia sdraio bassa, così bassa che se si alza prima lei le vedo tutto sotto il vestito, così bassa che la mia testa è all'altezza della sua vita, così bassa che se apre le gambe le vedo le mutandine, le fisso le gambe come se potessi aprirgliele col pensiero.
Mi incanto un attimo e lei se ne accorge perché scorgo con la coda dell'occhio di nuovo quel sorriso. intanto il membro inizia a gonfiarsi nei pantaloni perché la mia mente corre.
Mi ricompongo interrompendo questi attimi di silenzio imbarazzante con una frase stupida e finiamo di bere, lei si alza in piedi e si gira quasi come se volesse essere certa di mettermi il culo in faccia. fa finta di mettere a posto la sedia.
Ha notato sicuramente il rigonfiamento nei miei pantaloni, guardo questo spettacolo e quasi mi scappa un gemito, i jeans iniziano a starmi stretti, si gira verso di me, mi guarda, ride. “sei proprio un tipo” esclama, io imbarazzato ed eccitato mi alzo di scatto e perdo quasi l'equilibrio. Lei mi viene incontro come se dovesse tenermi in piedi e con la mano sfiora il mio pacco. torna il silenzio imbarazzante. Propongo un secondo giro.
Si avvia verso la cucina mentre io faccio una piccola deviazione al bagno prima di raggiungerla.
una volta in bagno mi slaccio un attimo i jeans e controllo di non aver fatto macchie strane e in quel momento vedo una gocciolona di liquido trasparente scendere dal mio glande, mi ripulisco, metto via l'arnese nelle mutande, tiro su i jeans e la raggiungo in cucina.
Lei sta versando altri due shot di vodka ma noto che si è tolta i sandali, sono accanto al divano, non ci do troppo peso e la raggiungo al tavolo, stavolta li beviamo tutti d'un sorso e ci fermiamo sul divano in salotto, dopo qualche secondo seduti uno di fianco all'altra si gira e mi guarda negli occhi con uno sguardo malizioso, mi chiede “tutto a posto in bagno?” e rispondo imbarazzatissimo ma sincero “tutto a posto, solo che prima in balcone mi hai fatto un certo effetto e volevo controllare di essere a posto, poi sai, a stare per molto tempo in certe posizioni inizia a fare male”. Ride di gusto e monta a cavalcioni su di me, non capisco più niente e iniziamo a baciarci appassionatamente.
Sento la sua figa bollente premere sul mio membro attraverso i pantaloni e sono sicurissimo che lei senta la mia erezione premerle contro.
Inizia uno strofinio deciso, come se dovesse farmi una sega in quel modo.
Sento l'odore della sua figa bagnata farsi strada nelle mie narici, un profumo che amo e che mi da una carica assurda.
Un istante dopo ho le mani sotto al suo vestito e sotto il reggiseno che slaccio alla velocità della luce, le palpo i seni morbidi, i capezzoli sono turgidi mentre continuiamo a baciarci e lei si sta letteralmente masturbando sfregando la sua passera contro la mia erezione marmorea. Le mie mani si fanno strada sotto le mutandine fino a toccarle il culo, vorrei strappargliele di dosso.
Sono così eccitato che quasi tremo e il mio respiro si accorcia mentre lei mi ansima nell'orecchio, erano anni che non mi trovavo in una situazione del genere e ne assaporo ogni millisecondo, è puro godimento celebrale.
Dopo qualche minuto di questa adorabile tortura ci alziamo e torniamo in camera sua ma stavolta ci fermiamo davanti al letto, a me scoppiano i jeans. ci spogliamo di fretta e ci stendiamo sul letto matrimoniale baciandoci con passione mentre con una mano le tengo la testa stretta a me per arrivare con la lingua in ogni angolo della sua bocca mentre con l'altra le stringo il culo, è grande ma anche sodo, lo stringo tra le mie dita fino quasi a farle male
Poco dopo inizio a spostare la mano verso linterno coscia e la sento aprire le gambe come per invitarmi.
Mi faccio strada nelle sue mutande e sento quanto è fradicia, una pozzanghera di voglia, inizio a toccarla, infilo prima un dito poi due dentro di lei e in quel sembra un attimo di mosse decise sento la sua figa contrarsi intorno alle mie dita, la sua bocca staccarsi dalla mia, la testa lanciarsi indietro e un verso di piacere uscire dalle sue labbra. L'ho fatta venire.
Al solo pensiero di averle dato piacere così facilmente l'uccello mi gonfia tutte le mutande, praticamente una tenda canadese, non vedo l'ora che me lo tiri fuori.
Davvero ci ho messo così poco? Sono in estasi, amo far godere le donne e lei viene così facilmente, ho l'impressione che mi divertirò un sacco, mi guarda incredula, io con una faccia da pirla e un sorriso sadico lo rifaccio, poi ancora, al quarto orgasmo la sento ansimare e con un filo di voce mi dice di fermarmi.
Mi fa stendere a pancia in su, mi sfila le mutande e guarda compiaciuta l'erezione assurda che si nascondeva sotto il mio intimo. Quasi si stupisce delle le dimensioni del mio cazzo mentre un'enorme goccia trasparente cola dal mio glande, la osserva per quel che a me è sembrata uneternità. La goccia cola lentamente lungo tutta la lunghezza del mio sesso, le scappa un “wow” sottovoce quando lo afferra con decisione e lo riempie di saliva con uno sputo caldo e viscoso
Inizia a masturbarmi lentamente con la mano colma della sua saliva e a leccarmi la cappella assaporando altre gocciolone dei miei umori, prova a prenderlo in bocca ma non arriva oltre la metà, la capisco, la mia circonferenza non è per tutte. Il modo in cui succhia il glande, maneggia l'asta, e ansima di godimento però compensa ampiamente il fatto che non posso spingerglielo tutto in gola e toglierle il respiro come piace fare a me
Dopo qualche minuto di pompino la riporto a me e torno a baciarla mentre strofino il cazzo pieno di saliva sulla sua figa, la faccio sedere sul mio membro e la penetro lentamente guardandola negli occhi, vedo che strabuzza gli occhi e tiene la bocca aperta come se stesse trattenendo un urlo, il suo sguardo si fa più intenso ad ogni centimetro di cazzo che scivola dentro di lei e il suo labbro inferiore trema di piacere.
All'inizio è stretta ma una volta arrivato in fondo la sento che si rilassa e accoglie tutto il mio pene dentro di lei. La sento tirare un sospiro di sollievo quando si ritrova seduta su di me, il mio cazzo totalmente affondato dentro di lei, è caldissima, fradicia, sento una goccia dei suoi umori colarmi lungo le palle ed inizia a cavalcarmi sempre guardandomi negli occhi, sempre con la bocca aperta come a trattenere delle urla, è estate, tutte le finestre sono aperte, la sentirebbero tutti.
Mi cavalca con e si mette a cavalcioni in modo da potersi penetrare più forte possibile, i nostri corpi si scontrano con ad ogni affondo ed è come un lento applauso alla nostra performance, dopo l'ultimo affondo rimane seduta sul mio cazzo per qualche secondo e la sento stringersi intorno alla mia asta, è venuta di nuovo, si gode a pieno il suo orgasmo in quella posizione mentre affonda le unghie sul mio petto
Si alza sfilandosi da sopra di me, vedo che ho tutto il pube fradicio, non ha squirtato ma è fradicia, non ho mai visto il mio membro così lucido.
Si stende supina sul letto accanto a me respirando affannata, anch'io prendo un attimo fiato ma ho ancora una voglia matta e devo ancora venire, passa mezzo minuto quando la sento sussurrarmi “ti prego, prendimi così, non sono mai venuta così tanto”. Mi metto sopra di lei e le alzo le gambe, le appoggio al mio petto e mi avvicino mentre piazzo la cappella sulla sua figa ormai pronta ad accogliere il mio diametro, la guardo negli occhi e la penetro con un movimento lento ma deciso, fino in fondo, in due secondi sono passato dall'avere il glande appoggiato al suo clitoride ad essere dentro di lei per tutta la lunghezza del mio pene, lo scroto le preme contro il buchetto dietro da tanto ho affondato il colpo
Si deve portare una mano alla bocca per coprire il gemito di piacere che non riesce a sopprimere. ora le tengo le gambe aperte con per pomparla in modo animalesco, siamo avvinghiati e sudati ma voglio godermela ancora un po'. Continuiamo a scopare come bestie a lungo e in altre posizioni, a pecora mentre le tiro i capelli e la tiro a me per palparle i seni e baciarla, poi sdraiati su un fianco, poi prona e io che la scopo da dietro tenendole su la testa per guardarla in volto mentre gode dei colpi decisi che assesto, la scopo così forte che facciamo rumore coi nostri corpi che si scontrano ad ogni affondo.
Ormai ho perso il conto di quante volte l'ho fatta venire.
Poco dopo però sento la sua vagina stringersi più forte del solito intorno al mio cazzo, è una sensazione bellissima e so che non resisterò a lungo.
I nostri respiri si fanno più veloci, più rumorosi, quasi diventano grugniti.
sotto queste martellate eccola che viene ancora una volta e le scappa un urlo che smorza affondando la testa nel cuscino ma capisco benissimo che dice “Sì!! Sì!! USAMI!! FAMMI GODERE!!!”
il mio cervello regredisce a cavernicolo e l'unica cosa che riesco a pensare è “sborrare, tutto dentro di lei”
Sento che sto per venire.
Sento che stavolta non posso trattenermi o rallentare come avevo già fatto un paio di volte prima
Ancora qualche affondo lottando contro l'istinto di scoparla ancora più forte e venirle dentro che lo tiro fuori inondandole la schiena di sperma, non ho idea di quanti schizzi abbia fatto, l'unica cosa che so è che ci sono getti di sborra dalle natiche lungo tutta la schiena fino alle sue spalle e fin sulla nuca.
Lei ormai è sfinita e subisce questo getto immobile, quasi paralizzata dagli orgasmi che le ho procurato stanotte.
Sento come se dovessi sborrare ancora ma non esce più nulla, ho le contrazioni come quando sto venendo ma ho finito tutto quel che avevo in corpo, il cazzo mi pulsa fortissimo fino quasi a far male da tanto è gonfio.
Mentre respiro come se avessi appena finito i 400m mi sposto e scorgo la sua mano sotto di lei, questa porcella si stava masturbando il clitoride mentre la scopavo prona, non riesco ad immaginare che orgasmo deve aver avuto mischiando i miei colpi, il suo toccarsi il clitoride, e lo sfregamento forte della vagina contro le lenzuola ruvide.
Mi serve qualche secondo per prendere fiato, sento che mi trema un piede per lintensità dell'orgasmo che ho avuto.
La pulisco con un asciugamano umido che trovo sul fondo del letto, sicuramente usato prima di incontrarci per farsi una doccia.
Ci sdraiamo sul letto uno di fianco allaltra, entrambi col fiatone ma io col cazzo ancora totalmente eretto, sento il glande che pulsa, continuiamo a respirare come se avessimo corso una maratona e dopo qualche minuto ricomincio ad esplorare le pareti della sua figa con le dita.
Lo ammetto, sono un Sadico, quando la ritrovo una che viene così facilmente?
Ripetiamo altre 2 volte ma stavolta lei non trattiene le urla, urla tutto nel cuscino così da non doversi trattenere.
“SBATTIMI”
“RIEMPIMI TUTTA”
“VIOLENTAMI”
“PIÙ FORTE, PIÙ FORTE”
la sua vulva è una morsa intorno al mio membro ogni volta che ha un orgasmo.
Ogni volta più sfiniti di quella precedente ed io che mi domando come faccio ad avere ancora sperma in corpo per coprirla.
La seconda volta finiamo con lei a gambe aperte a bordo del letto ed io che affondo ogni colpo con le palle che le sbattono contro il buchetto dietro, tiro fuori il cazzo e vengo da in piedi, spruzzandole tutta la pancia, i seni, qualche schizzo arriva anche sul viso, si lecca le labbra.
La terza volta mentre la prendo a pecora, una mano sul culo col pollice che tenta di farsi strada nel lato B, l'altra mano che la tiene per il fianco e la porta a me per affondare tutto il cazzo dentro di lei, estraggo il membro e le vengo tutto sul culo, col dito le spingo un po' di seme dentro il buchetto mentre il resto cola sulla sua vagina e sul lenzuolo.
queste lenzuola sono da buttare, sono intrise di sudore, sperma, umori vaginali.
Sfiniti ci accasciamo sul letto, io supino, lei con qualche spasmo, si appoggia al mio petto e sente il mio cuore battere velocissimo “non è che ora muori?” mi chiede “morissi adesso me la farei andare bene” le rispondo, e ridiamo di nuovo, una risata smorzata perchè manca il fiato.
Ci rendiamo conto che sono le 5 di mattina, compresi i preliminari ed i tempi per ricaricarsi abbiamo scopato per 4 ore, io sono venuto 3 volte, lei ha perso il conto, sono così stanco e così prosciugato che sento come se non dovessi riuscire a stare in piedi. Riesco a smettere di ansimare e stanco, distrutto, ma contento, mi rivesto lentamente mentre lei è ancora nuda sdraiata alle mie spalle, vedo che ogni tanto ha ancora qualche piccolo spasmo alla gamba o al corpo intero, quasi mi dispiace di averla sfinita così tanto(non è vero lo rifarei domani).
Mi giro e la bacio un'ultima volta dicendole che l'avrei avvisata una volta arrivato a casa, giusto per non farla stare in pensiero.
Mi alzo ed esco dallappartamento tirandomi dietro la porta, mi fermo un attimo sul pianerottolo a fare qualche respiro profondo incredulo di quanto sia appena accaduto, scendo le scale del palazzo e le gambe quasi cedono. Arrivo alla macchina. Metto in moto, passo tutto il viaggio di ritorno a pensare alla sensazione che provavo quando la sua vagina si stringeva intorno al mio fallo durante i suoi orgasmi.
Arrivo a casa senza rendermene quasi conto e le scrivo, un primo appuntamento così non me lo aspettavo e mi metto a letto, crollo immediatamente. La mattina dopo mi sveglio con un suo messaggio “la settimana prossima abbiamo un altro primo appuntamento ;)”. ripenso immediatamente a tutte le sensazioni di piacere che ho provato la notte prima e in men che non si dica ho un'erezione ai limiti del doloroso, per la prima volta nella vita penso forse ho scopato troppo.
ogni altro appuntamento è finito così, ma purtroppo oltre al pollice non è mai entrato nulla nel lato B.
Purtroppo poi l'estate è finita e col lavoro di mezzo ci siamo persi di vista.
Quando passo in quella zona della città mi viene ancora duro, chissà che sta facendo, chissà se si bagna pensando a quelle notti.