«Io ho avuto l'opportunità o, se vogliamo, la buona sorte, il privilegio, di godere della vista di questo immmenso culo sfatto ad un metro e mezzo di distanza, conversando amabilmente con la signora e con il consorte della medesima in un pigro e bollente pomeriggio trascorso in riva al mare del trasgressivo litorale romano. La madama, mamma orgogliosa di due brillanti giovanotti, stava distesa a pancia in giù e cosce divaricate sul suo lettino da mare, costretta in un bikini striminzito che in quella posizione, a collo sollevato per guardarmi mentre parlavamo, maggiorava il gonfiore delle sue copiose poppone, mentre la mutandina del costume era una scandalosa brasiliana che si può concedere e far passare ad un'adolescente in calore durante le sue vacanze dalla scuola tutta interessata a farsi notare dai ragazzi, non certo ad una madre di famiglia e sposa devota. Cellulitica, sì, come viene detto nella didascalia alla foto. Ma non è forse la cellulite quel grasso acquoso tutto esclusivamente femminile che viene prodotto dalle incessanti tempeste ormonali in atto nel corpo di chi appartiene al gentil sesso? E, come sappiamo, non sono quegli stessi ormoni a determinare il grado di vogliosità e puttanaggine nella donna? Sì signori, è come ho detto. E se la signora ha tutta questa cellulite nei coscioni tondi, nei fianchi debordanti e in questo osceno culone è perché lei è perennemente piena di ormoni in tenuta da sommossa, in tuta mimetica pronti allerta per la guerra mondiale. Costei, nel cui buco di culo entra di traverso una tazzina da caffé e che sin da ragazza giovane sposa ha fatto sesso più con l'ano che nella sua vagina, è una femmina vera che ha preso lo sperma praticamente ovunque, che ne ha digeriti litri ed io ho l'orgoglio di essere stato amico di suo marito e di averla conosciuta personalmente. Potrei riconoscerla sia guardando questa fotografia senza vedere il volto e sia tastandole i chiapponi disastrati portando la benda sugli occhi. È lei, sono certo che sia lei e può essere solo assolutissimamente lei. Aggiungo che messo alla prova potrei riconoscerla dall'odore dolciastro del buco aperto del suo culo. Ora che è arrivata l'estate spero che torni presto in quel del mar Tirreno a frequentare quella gran zoccola della sua amica romana e far addrizzare i cazzi ai diciottenni scafati scaltri e golosi delle "m.i.l.f.".»
«Complimenti lo leccherei tutto per poi affondare il mio cazzo tutto dentro»
«ciao carissimo, ho piacere che tu abbia riconosciuto mia moglie...
grazie del tuo pensiero.»
«Una sborrata su quelle chiappe gliela darei»
«Io ho avuto l'opportunità o, se vogliamo, la buona sorte, il privilegio, di godere della vista di questo immmenso culo sfatto ad un metro e mezzo di distanza, conversando amabilmente con la signora e con il consorte della medesima in un pigro e bollente pomeriggio trascorso in riva al mare del trasgressivo litorale romano. La madama, mamma orgogliosa di due brillanti giovanotti, stava distesa a pancia in giù e cosce divaricate sul suo lettino da mare, costretta in un bikini striminzito che in quella posizione, a collo sollevato per guardarmi mentre parlavamo, maggiorava il gonfiore delle sue copiose poppone, mentre la mutandina del costume era una scandalosa brasiliana che si può concedere e far passare ad un'adolescente in calore durante le sue vacanze dalla scuola tutta interessata a farsi notare dai ragazzi, non certo ad una madre di famiglia e sposa devota. Cellulitica, sì, come viene detto nella didascalia alla foto. Ma non è forse la cellulite quel grasso acquoso tutto esclusivamente femminile che viene prodotto dalle incessanti tempeste ormonali in atto nel corpo di chi appartiene al gentil sesso? E, come sappiamo, non sono quegli stessi ormoni a determinare il grado di vogliosità e puttanaggine nella donna? Sì signori, è come ho detto. E se la signora ha tutta questa cellulite nei coscioni tondi, nei fianchi debordanti e in questo osceno culone è perché lei è perennemente piena di ormoni in tenuta da sommossa, in tuta mimetica pronti allerta per la guerra mondiale. Costei, nel cui buco di culo entra di traverso una tazzina da caffé e che sin da ragazza giovane sposa ha fatto sesso più con l'ano che nella sua vagina, è una femmina vera che ha preso lo sperma praticamente ovunque, che ne ha digeriti litri ed io ho l'orgoglio di essere stato amico di suo marito e di averla conosciuta personalmente. Potrei riconoscerla sia guardando questa fotografia senza vedere il volto e sia tastandole i chiapponi disastrati portando la benda sugli occhi. È lei, sono certo che sia lei e può essere solo assolutissimamente lei. Aggiungo che messo alla prova potrei riconoscerla dall'odore dolciastro del buco aperto del suo culo. Ora che è arrivata l'estate spero che torni presto in quel del mar Tirreno a frequentare quella gran zoccola della sua amica romana e far addrizzare i cazzi ai diciottenni scafati scaltri e golosi delle "m.i.l.f.".»
«da gustare e cogliere!»